Con la sentenza n. 32847/2019 la Corte di Cassazione ha riconosciuto l'integrazione del reato di furto in abitazione la condotta di colui che si impossessa di beni mobili, sottraendoli al legittimo detentore, dopo essersi introdotto nella dimora del soggetto passivo a seguito di consenso di quest’ultimo carpito con l’inganno, non avendo alcun rilievo che la vittima abbia o meno prestato detto consenso all’ingresso.