''Ogni farmacista titolare, direttore o collaboratore di farmacie, pubbliche o private" può "rifiutarsi, invocando motivi di coscienza, di vendere dispositivi, medicinali o altre sostanze che egli giudichi atti a provocare l'aborto". E' quanto si legge in una proposta di legge, depositata in commissione Affari Costituzionali alla Camera, per il diritto all'obiezione di coscienza per i farmacisti. Sul modello dei medici, per intendersi.