Una recente sentenza della Cassazione (SS.UU., n.3873/2018) ha chiarito l’operatività dell’istituto dell’accessione in materia di comproprietà, dirimendo un contrasto fra orientamenti giurisprudenziali.
In ambito giuridico, l’accessione è un modo di acquisto della proprietà a titolo originario, regolato dagli articoli 934 e ss. del Codice Civile, in forza della quale qualunque piantagione, costruzione o opera esistente sopra o sotto il suolo appartiene al proprietario di esso, salvo diversa pattuizione o disposizione di legge (es. cd.accessione invertita ex art.938cc). Tale istituto, nella misura in cui consente la ricompattazione e la semplificazione delle situazioni di appartenenza, punta non solo a salvaguardare l'interesse generale al più razionale sfruttamento economico del suolo, ma costituisce soprattutto un presidio della certezza dei rapporti giuridici, e della sicurezza nella circolazione della proprietà. Si limita difatti il proprietario nella disposizione del suo diritto, non potendo quest’ultimo alienare il suolo e la costruzione l'uno separatamente dall'altro, salvo costituire un diritto di superficie nelle forme di legge.
Secondo i giudici di legittimità, la regola generale dell’accessione, sancita......
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